Fase Attuativa del T.O.M.
La fase attuativa prevede altre tre tappe implementative, di seguito elencate:
- Partenza TOM Uffici
- Follow-up Workshop Pilota
- Estensione TOM Uffici
SETTIMA TAPPA: PARTENZA DEL TOM UFFICI
La settima tappa è essenzialmente operativa e vede coinvolte tutte le persone in maniera progressiva, secondo il piano stabilito.
L’attività inizia in un’area circoscritta che prende il nome di «Workshop Pilota».
Nell’immagine successiva sono riepilogati i 6 step implementativi che riguardano la settima fase. Al termine dei sei step si conclude il Workshop Pilota.
I 6 STEP PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL WORKSHOP PILOTA
Si riepilogano di seguito i 6 step propedeutici di implementazione del Workshop pilota:
1° Step – Situazione iniziale alla partenza del Workshop Pilota:
- Si parte con il Training iniziale sul TOM e le metodologie. Il Team Work, la comunicazione e la gestione del cambiamento occupano una parte centrale della formazione
- Si eseguono una serie di fotografie per cristallizzare lo scenario attuale (as-is)
- Si eseguono una serie di interviste al personale, partendo dai responsabili dei singoli Uffici e funzioni
2° Step – Analisi sprechi con la Spaghetti Chart:
- Questo secondo step prevede l’utilizzo della metodologia Office Losses Mapping e la Stratificazione delle perdite con l’analisi di Pareto. Lo scopo è intercettare tutte le perdite degli Uffici
- Si esegue la Spaghetti Chart per rendere visibili le sacche di inefficienza
- Una volta eseguita la mappatura e la stratificazione delle perdite si utilizza la metodologia Problem Solving Cycle. L’obiettivo è aggredire le perdite e risolverle
3° Step – Esecuzione primo Audit TOM:
- Alla partenza del workshop pilota si esegue il primo Audit TOM. Lo scopo è di mettere in evidenza tutte le problematiche, in modo da poter misurare e operare gli opportuni confronti, durante l’avanzamento delle attività
4° Step – Valutazioni del Team e organizzazione attività:
- Dopo aver esaminato gli esiti della Office Losses Mapping, dell’analisi di Pareto, della Spaghetti Chart e del primo Audit, il Team Uffici definisce la strategia e le metodologie da implementare durante il workshop
5° Step – Partenza fase operativa:
- Questo Step è fondamentalmente pratico. Normalmente, la prima attività consiste nell’implementazione della metodologia 5S Uffici. Le 5S permettono di creare un ambiente di lavoro gradevole, ordinato, pulito e organizzato, in tempi brevi
6° Step – Standardizzazione e consolidamento:
- Il primo strumento, fondamentale per questo step, è lo Standard Work. La standardizzazione e la definizione delle regole permettono di garantire il mantenimento dei risultati. E di migliorarli, continuamente
- Il secondo strumento è il Visual Management. Rendere visibili gli indicatori, l’andamento delle attività e dei risultati, permette di mantenere vivi l’interesse e la partecipazione delle persone
OTTAVA TAPPA: FOLLOW-UP WORKSHOP PILOTA
Al termine del workshop pilota bisogna tirare le somme. Il follow-up è la modalità che si adopera per trarre le conclusioni, al termine del workshop.
Il Follow-up è strategico per diverse ragioni. Qui di seguito ne vengono riepilogate sei:
- Permette di ricompattare il team e di mettere a fuoco la strategia adottata durante il workshop
- Permette di evidenziare eventuali errori e lezioni apprese, per evitare di commetterli nuovamente, nella fase di estensione (Lessons Learned)
- Permette di ribilanciare l’effort, distribuendo meglio il carico di lavoro delle persone, alla luce di quanto è emerso in fase pilota
- Permette di approfondire meglio le metodologie impiegate, le modalità, le finalità e gli obiettivi
- Permette di adottare una strategia comunicativa più efficace, sulla base delle osservazioni di tutti i componenti del team
- Permette di consolidare la leadership di coloro che ricoprono il ruolo di guida e supporto al team (Team Leader, Coach, TOM Manager, Management Team)
Il follow-up prevede tre attività fondamentali, per poter, successivamente, procedere con la nona e ultima tappa che prevede il deployment orizzontale:
- Effettuare l’Audit TOM per valutare, numericamente, i risultati ottenuti confrontandoli con l’audit effettuato alla partenza
- Effettuare la capitalizzazione della conoscenza, attraverso lo strumento dello Yatta, Wakatta, Tsugi (dal giapponese: cosa ho fatto, cosa ho compreso, cosa farò a partire da questo momento)
- Revisione del Master Project Plan, in funzione delle esperienze fatte durante il workshop e attuazione delle modifiche organizzative nell’ambito dei team
NONA TAPPA: ESTENSIONE TOM UFFICI
Tutte le tappe del TOM impattano sul miglioramento dell’indice di efficienza globale.
Per questa ragione il follow-up riveste un’importanza strategica, poiché consente di quantificare i risultati ottenuti, per poterli replicare sulle restanti aree e Uffici dell’azienda.
La nona tappa ha infatti lo scopo di identificare e valorizzare le best practices raggiunte e assumerle come modello per il deployment orizzontale, ossia l’estensione.
Per poter ottenere questo risultato, traendo il massimo profitto e senza disperdere energie, occorre che il management aziendale abbia uno strumento efficace per la governance del cambiamento. Questo strumento è l’Hoshin Kanri.