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I 10 Principi della Leadership secondo Nemoto e il ruolo del Team Leader

Masao Nemoto, ex amministratore delegato della Toyota Motor Corporation, è conosciuto in tutto il mondo per il suo contributo offerto sul tema della leadership.

Nemoto ha inoltre messo in evidenza la necessità di creare un coordinamento inter-aziendale efficiente nel caso di realtà con diversi stabilimenti o unità di business appartenenti allo stesso Gruppo e la necessità di creare una base culturale a responsabilità condivisa.

I 10 PRINCIPI DELLA LEADERSHIP SECONDO NEMOTO

1. Migliorare continuamente. Compito dei Team Leader è cercare continuamente modi per migliorare il lavoro dei membri del team, in modo costante, graduale e incrementale, creando un clima favorevole e diffondendo la cultura del miglioramento continuo con l’esempio.

2.  Coordinamento tra le divisioni. Compito dei dirigenti delle singole divisioni, dipartimenti o filiali è la condivisione delle responsabilità
e il miglioramento del coordinamento tra tutti gli Uffici delle divisioni. 

Tutti i Team Leader delle singole divisioni dovranno dunque collaborare alla definizione delle best practices, partendo dalle singole esperienze, e condividendole con i propri colleghi.

La direzione generale dovrebbe pertanto assegnare compiti strategici a tutte le divisioni, per favorire il lavoro di squadra, accorciare i tempi e ridurre gli errori.

3. Tutti partecipano attivamente. I Team Leader devono creare le condizioni per favorire la partecipazione attiva e l’apprendimento di tutti i membri del Team.

Durante tutti gli incontri è fondamentale ascoltare l’opinione di tutte le persone. In questo modo i vertici aziendali possono definire piani realistici in grado di supportare coloro che dovranno attuarli.

4. Non riprendere aspramente i propri collaboratori. I Team Leader debbono astenersi dal criticare o minacciare le persone, mettendo in atto provvedimenti disciplinari in presenza di errori.

Questo è l’unico modo per garantire che gli errori o mancanze, vengano segnalati immediatamente e in modo trasparente, per risolvere le cause dei problemi alla radice.

Attribuire colpe alle persone crea un clima di giudizio e di biasimo che scoraggia la segnalazione di errori.

Le persone tenderanno a nascondere i fatti e a scaricare le responsabilità sugli altri, per evitare di incorrere a sanzioni disciplinari. In questo modo i problemi resteranno irrisolti!

5. Assicurati che gli altri comprendano il tuo lavoro. I Team Leader devono sviluppare le proprie capacità comunicative e saper formare ed addestrare i membri del team, in modo da renderli autonomi e capaci di contribuire al miglioramento continuo del proprio lavoro e dei processi.

Questo è un punto fondamentale. La capacità di comunicazione è un processo che si può senz’altro sviluppare e migliorare nel tempo, con una adeguata formazione e con l’esercizio continuo.

Lo strumento Education & Training prevede delle sessioni intensive sulla Lean Communication sia a livello individuale che di gruppo.

Sono previste anche delle simulazioni e dei game a tema per fare in modo che le persone acquisiscano consapevolezza sulle proprie difficoltà comunicative e ricevano feedback precisi su cosa e come migliorare.

6. Crea un clima incentivante e premiante per i collaboratori meritevoli. La politica meritocratica incentiva e motiva le persone.

I membri del team che si rendono più disponibili e partecipano attivamente dovrebbero essere incentivati e premiati. Ad esempio imparando e assumendo compiti e ruoli nuovi, per migliorare il loro livello di competenza e crescere. 

Incentivare le persone contribuisce a creare un clima virtuoso e a scoraggiare le persone meno disponibili che, osservando i progressi dei propri colleghi, possono cambiare atteggiamento e diventare più collaborativi e disponibili.

7. Un obiettivo assegnato senza scadenza non è un obiettivo completo. I Team Leader devono essere chiari ed esaustivi quando assegnano un compito ad un collaboratore del team. Senza una scadenza, è molto meno probabile che i compiti non vengano portati a termine e questo crea un danno all’azienda.

8. La prova è un’occasione ideale per l’allenamento. I Team Leader debbono tenersi costantemente in allenamento sulla comunicazione, sperimentando le proprie abilità dialettiche con presentazioni in plenaria per documentare, ad esempio, lo stato di avanzamento dei progetti e i risultati ottenuti.

Sottoporsi a prove informali come le presentazioni all’interno della propria azienda, contribuisce ad accrescere il livello di consapevolezza e aumenta l’autostima e la sicurezza del Team Leader.

Inoltre, sviluppa abilità e competenze sulla comunicazione, estremamente utili per il percorso di crescita, sia dei Team Leader che dei membri del team, che ne beneficeranno, a loro volta, di conseguenza.

9. Il controllo è un fallimento. A meno che il team migliori. Il Team Leader deve prescrivere rimedi specifici ogni volta che viene osservato o segnalato un problema, occupandosene direttamente.

Delegare questo compito ai propri collaboratori salvaguardando la “forma” e trasferendo ad altri le proprie responsabilità dicendo “fai del tuo meglio per risolvere questo problema” è assolutamente inefficace.

Sottrarsi dai propri doveri e dai propri compiti non è un attributo che denota leadership e non mette le persone in grado di intraprendere alcuna azione risolutiva per risolvere un problema ma è un fattore bloccante che può produrre inattività nelle persone.

Dwight David Eisenhower a proposito della leadership pronunciò questo famoso aforisma: “La leadership è l’arte di far desiderare agli altri di aiutarti a realizzare ciò che tu desideri.”

Il leader è definibile come colui che guida il gruppo al successo. La parola leadership deriva dal verbo inglese to lead che significa dirigere, pertanto questo termine fa riferimento alla capacità di un individuo di saper guidare un gruppo di persone.

In ambito Lean Office è colui che conduce una squadra al raggiungimento di determinati obiettivi, con il minor sforzo e il massimo risultato.

Nel fare questo si combina l’abilità di comprendere quali siano gli obiettivi raggiungibili, con la capacità di saper motivare i propri collaboratori. Di seguito i compiti principali di un buon Team Leader:

  • Fissare una direzione strategica che sia chiara a tutti i membri del gruppo
  • Incoraggiare le idee innovative e concordare tempi e modalità di lavoro con i dipendenti
  • Sostenere e sviluppare le capacità dei collaboratori
  • Costruire un team coeso che affronti gli eventuali conflitti senza lasciarsi travolgere da essi
  • Delegare quanto possibile per creare un clima di fiducia e per responsabilizzare
  • Elogiare i collaboratori per la qualità del loro operato
  • Fornire reali opportunità di crescita
  • Esercitare il coaching con i propri collaboratori.

10. Chiedi ai tuoi collaboratori: “Cosa posso fare per te?” Nelle aziende che applicano il modello Lean Office, i Team Leader promuovono incontri in cui il team illustra i progressi raggiunti. Tre regole guidano questi incontri informali:

  • Non rimandare gli incontri o i tuoi collaboratori penseranno che il loro progetto non venga preso sul serio;
  • Monitora il processo, non solo i risultati, poiché è la qualità del processo che determina la qualità del risultato. Il processo è il modo con il quale il team opera insieme e la qualità è come condividono, comunicano e collaborano, tra loro.
  • Chiedi ai collaboratori cosa puoi fare per aiutarli. Se chiedono aiuto, assicurati di dare seguito alle loro richieste. Perché se loro crescono, crescerai di conseguenza anche tu.

Se il management è disposto a offrire il proprio contributo per la risoluzione dei problemi, i collaboratori saranno più ottimisti e incoraggiati nell’affrontarli e terranno maggiormente in considerazione gli obiettivi del management.

Alcune recenti analisi condotte sul mercato del lavoro affermano chiaramente che, nel contesto lavorativo attuale, non c’è più la necessità di reperire super tecnici con saperi e conoscenze iper-specialistiche e parcellizzate.

Questo era il modus tipico di impronta fordiana, che ha permeato, in modo capillare, la cultura del secolo scorso e continuiamo, ahimè, a portarcelo appresso.

Oggi c’è la necessità di saperi ibridi, contaminazioni di conoscenze, saperi tecnici ed umanistici che si fondono e si amalgamano per creare innovazione.

 Coltivare la diversità produce ricchezza e competenze diversificate consentono di analizzare una stessa questione da punti di vista differenti, fornendo un quadro d’analisi più completo.

Questo contribuisce ad arricchire la discussione di maggiori contenuti, consentendo di sviluppare molteplici idee e sceglire, insieme, la soluzione più vantaggiosa per l’azienda.

Il lavoro di team amplia le prospettive, allarga le visioni. Affinché ciò si realizzi occorre promuovere la conoscenza e il rispetto reciproco, la capacità di risolvere problemi e trovare soluzioni insieme ad altri.

Il compito dei manager consiste nel saper valorizzare le risorse individuali, sviluppare abilità di gestione della comunicazione, dell’ascolto attivo, delle emozioni e la gestione dello stress. 

Ma in parallelo dovrà altresì sviluppare una nuova mentalità olistica di gestione, spostando la visione dall’«Io» al «Noi».

Dopo aver scelto e condiviso il perimetro del workshop pilota e l’oggetto dell’intervento, il successivo step, assolutamente strategico per il successo di tutto il percorso di implementazione Lean Office e per ottenere risultati sostenibili nel tempo, è la scelta delle persone per la costituzione del Team.

È fondamentale scegliere, soprattutto nelle fasi iniziali, collaboratori con un buon livello di competenza ma, soprattutto, persone che amino lavorare in gruppo e che siano disposte a mettere in discussione i loro punti di vista.

Quando si parte con un percorso di cambiamento è strategico iniziare con persone motivate, appassionate, pronte a sperimentare nuove modalità, nuovi traguardi da raggiungere.

Nell’immagine in basso sono riportati esempi di team in azione degli Uffici, con i pannelli per la gestione visiva delle attività sul campo.